
Enzo Casagni presenta la sua nuova collezione di poesie “La vita è un soffio che vibra verso l’infinito per fuggire in braccio all’eternità”
In un mondo sempre più materialista e lontano dagli ideali indispensabili per fare poesia, poche persone sentono ancora il bisogno di riflettere sulla vera essenza della vita. Che su questo mondo siamo solo di passaggio è un fattore cui tutti dobbiamo tener conto, è una giusta consapevolezza, pertanto è necessario fare i conti con la vita che è caduca. Enzo Casagni è un Poeta che ben conosce chi lo segue da anni e lo apprezza per le sue innumerevoli prose che sanno di saggezza e vita vissuta. In questa raccolta di poesie denominate “La vita è un soffio che vibra verso l’infinito per fuggire in braccio all’eternità” il Poeta evidenzia la fugacità della vita materiale che è sicuramente breve ma tende ad un qualcosa che non finirà mai. La vita che ci è stata donata deve essere vissuta con grande intensità, ed anche se qualche volta pare ci volti le spalle, per coinvolgerci in una crisi esistenziale, questo caduta deve rimanere solo temporanea. Il messaggio profondo di quest’ultima raccolta di poesie riguarda la nostra vita che produce un soffio vitale, impercettibile, che però deve essere effettivamente percepito dall’individuo, dal momento che fornisce la forza per continuare a vivere. Il Poeta è cosciente che l’uomo sta vivendo tempi difficili e dolorosi, difatti in alcuni versi, descrive la morte che aleggia tranquilla, ma proprio per questa ragione, la vita si impregna di una preziosità che prima non aveva. Enzo Casagni ha scritto queste poesie nonostante una evidente crisi interiore, ma è riuscito ugualmente a cogliere “l’alito vitale” . Il suo è un messaggio di speranza a tutti coloro che sono scettici, che non hanno fiducia in questo momento e tendono ad abbattersi psicologicamente. Il Poeta ci rassicura che “l’alito vitale” esiste, ma deve essere cercato perché lui si vuol far trovare. Soltanto questo ci può salvare, fornendoci nuove prospettive di una vita ancora più grande, che ci attende a braccia aperte. Enzo Casagni lo abbiamo incontrato per avere ulteriori delucidazioni riguardo la profondità della sua tematica.
Enzo credi che queste recenti sofferenze dovute al Covid ci possano dare quella consapevolezza necessaria per apprezzare la vita maggiormente?
La situazione attuale mi sta convincendo sempre più dell’ottusità dell’uomo che non riesce a trovare una via d’uscita, visto che è sempre ancorato al suo egoismo. Nonostante la certezza che non ci si può salvare da soli ma lo dobbiamo fare tutti insieme, l’uomo continua a previlegiare il suo egoismo che non da spazio alla fratellanza.
Pensi che l’uomo prima o poi riuscirà a rasserenarsi dopo una prova di vita così forte?
Credo che soltanto se l’uomo riuscirà a ritrovare i veri valori che la vita ci offre riuscirà ad uscirne fuori, altrimenti andrà sempre più a fondo. Vorrei citare per rendere meglio la mia idea, i versi dell’ultima poesia di questa raccolta che è stata letta anche dalla Diocesi di Latina quando organizzò la giornata per la Creazione. “Osservo bianche nuvole solcare come vascelli il mare celeste che si stende sopra i miei occhi. La natura si manifesta nelle sue forme più strane, incornicia così il nostro incerto cammino su questo martoriato pianeta. Sta a noi custodire questa bellezza donata all’uomo fin dalla sua creazione, Il giardino terrestre va custodito e protetto, ne va della nostra sopravvivenza, osservo con meraviglia ciò che la Natura costruisce davanti ai miei occhi! Che la vita soffia in ogni sua espressione, sta a noi seguire il suo alito vitale. C’è un monito che aleggia sulla testa dell’uomo, non distruggere ciò che Dio ha creato, altrimenti distruggi solo te stesso”.
Noto che ti piace osservare la natura in tutte le sue sfaccettature e le sue forme.
Io ho la fortuna di abitare al sesto piano dove nella parte frontale c’è un parco e quindi osservo con entusiasmo la natura che si manifesta in tutte le sue espressioni: gioiose o tristi, luminose, oppure grigie. Questa metamorfosi l’osservo continuamente ed è la cornice delle mie ore solitarie. La natura parla attraverso le sue espressioni.
C’è un’ora in particolare della giornata, in cui riesci a comporre le tue poesie?
Le mie poesie nascono durante il giorno, mentre fino a qualche tempo ero solito scriverle di notte. In qualsiasi momento mi può venire l’ispirazione anche se è un periodo che non riesco più a scrivere. Credo che in questi anni abbia effettivamente messo a dura prova la mia anima. In sette anni e mezzo sono riuscito a scrivere più di 500 poesie, pertanto credo che la mia anima in questo momento abbia bisogno di riposo.
Tra tutte queste poesie facenti parte della collezione “La vita è un soffio che vibra verso l’infinito per fuggire in braccio all’eternità”qual’ è quella alla quale ti senti più legato?
Sono legato particolarmente alla penultima poesia di questa raccolta, che invita particolsrmente a riflettere : “E’ bello essere ancora in vita, malgrado la morte aleggi tranquilla!, poter ancora osservare margherite sbocciare lungo un verde prato o il cielo tingersi di rosso al tramonto!, Poter ancora udire il canto di un usignolo arrampicato su di un ramo o il vociare gioioso di bimbi nell’inseguire un pallone!, poter ancora toccare un sogno che investe il tuo solitario presente o il cielo con un dito!. E’ bello essere ancora in vita e contare le tue ore che corrono veloci ad inseguire un futuro che ha ancora la mascherina sul viso!. Che tare? Continuare a vivere e stringere fra le tue braccia l’attimo presente che viene a visitare come sempre la tua ombra.
Questa poesia è un inno alla vita, nonostante tutte le difficoltà del momento.Pertanto lasci a chi legge un senso di speranza.
Si, però occorre trovare la vera essenza della vita (quell’alito vitale), perché è l’unica cosa che ci ritroveremo dopo che non ci saremo più materialmente.
Grazie Enzo per il tuo “alito vitale”
Rino R. Sortino
Sei straordinario, Rino. Riesci a cogliere l’alito della mia anima! Grazie, bellissima intervista!