
Il Dott. Maurizio Ricciardelli presenta un progetto di alto valore sociale
La creazione di 200 villaggi in tutta Italia atti a sviluppare la creatività dei disabili
In Italia sono sempre di più le famiglie che vivono con figli disabili, ma nonostante le difficoltà che possono incontrare nella vita di tutti i giorni, vivere in loro compagnia è anche un momento di crescita personale. Si apprende il vero significato della vita e alti valori di sensibilità basati sull’aspetto fondamentale dell’amore e della forza del sorriso. Con il passare del tempo, dall’espressione del volto , si apprendono anche le parole non espresse. Indubbiamente la disabilità rende meno autonomi nello svolgere le differenti attività quotidiane e il giovane può trovarsi in condizioni di svantaggio nel partecipare anche alla vita sociale. L’esigenza del disabile è soprattutto quella di trovarsi in un contesto ambientale atto a sentirsi in famiglia al fine di avere serene relazioni . La disabilità è sostanzialmente regolata nelle disposizioni italiane, da due articoli della Costituzione Italiana: L ‘art. 3 sancisce che “tutti i cittadini” hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione alcuna. Compito della Repubblica è quello di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona. L’ Art. 38 della Costituzione invece prevede che “ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere”, ha diritto al mantenimento e all’assistenza sociale. A tale proposito , per discutere di una serie di problematiche, recentemente abbiamo incontrato il dott. Maurizio Ricciardelli, una persona di estrema serietà e correttezza, che ha delle idee chiare un merito ed intende proporre in progetto di estrema importanza.
Buongiorno dott. Maurizio Ricciardelli, possiamo conoscere le sue origini?
Sono nato a Castel Bolognese nel 1965, la mia è sempre stata una famiglia di Agricoltori e anche altri parenti possedevano Società Agricole. Sono vissuto in quel contesto che effettivamente non era la vita che avrei desiderato. Mio padre da bambino pensò di regalarmi solo due giochi: il Monopoli e le Costruzioni della Lego perché mi disse “un giorno ti serviranno”. E così avvenne, perché dopo aver conseguito la Laurea in Economia Aziendale, avviai un’impresa per Costruzioni particolari che dava occupazione anche a 18 dipendenti. Per riuscire nel mio progetto lavorativo, avevo ideato un procedimento finanziario che metteva il cliente nella condizione di versare un primo acconto e non versare in seguito più altro sino alla conclusione dei lavori. In questo modo riuscivo a sostenere il cantiere nello stato di avanzamento de lavori e soltanto a quel punto permettevo al cliente di pagarmi. Con l’acconto importante del 30% che il cliente mi dava, io mi recavo in banca, dicevo che dovevo iniziare i lavori in quel cantiere e, dal momento che avevo a disposizione 300 milioni di lire, richiedevo di acquistare dei titoli bancari. Il Direttore riusciva a garantirmi titoli della banca per quasi 700 milioni ed io li portavo a scadenza lungo tre anni, cinque anni. Il valore facciale di questi titoli pertanto si elevava rispetto al reale deposito del denaro. Poi richiedevo anche una linea di credito, dove la banca non poteva tirarsi indietro perché i titoli erano i suoi, così su 700 milioni di titoli riuscivo ad avere circa 550 milioni di lire. In questo modo disponevo dei quattrini per iniziare e proseguire i lavori nel cantiere, poi facevo lo stesso gioco in un’altra banca. Quindi avevo quasi sempre un raddoppio e grazie a questi fondi, riuscivo a mantenere il cantiere fino alla fine, fino al saldo.
La sua attività rimase sempre quella dell’edilizia?
No perché con il passare del tempo mi resi conto che probabilmente ero più predisposto per il mondo finanziario rispetto all’attività in edilizia. Ad un evento a Milano, conobbi un importante funzionario inglese che mi dette l’opportunità di transitare nel campo finanziario. Ancora oggi faccio parte di una holding inglese che prepara prodotti strutturati e con i quali cerchiamo di aiutare l’economia aziendale che altrimenti non riuscirebbe a svilupparsi, perché difficilmente si riesce ad ottenere il credito da parte delle banche. Oggi un imprenditore che ha un’azienda e ha necessità di aprire un cantiere per dare inizio a nuovi insediamenti industriali, non ce la può fare con le proprie forze, deve per forza aderire al credito bancario, ma dal momento che ci sono una serie di paletti, si deve ritrovare in una particolare condizione, con speciali garanzie, denominato “ merito creditizio”. In Italia su 1000 imprenditori che chiedono il credito, forse solo uno riesce ad averlo, quindi abbiamo una economia che soffre, una economia latente, che crea disoccupazione. Proprio per questi motivi è stato creato un network importante, che raggruppa oltre 257.000 imprese e grazie a questa grande famiglia riusciamo a creare quelle risorse che permettono a determinate imprese, di proseguire la loro attività senza lasciare a casa i propri dipendenti. La nostra holding ha creato un sistema basato sul credito, per cui se non ce la fa una banca, allora si raddoppiano più imprenditori che virtualmente diventano la banca di loro stessi .
Dott. Ricciardelli ci può parlare dell’interessante progetto che intendete realizzare?
In ogni occasione Lo Stato chiede al cittadino “mi devi dire come spendi i tuoi soldi, perché altrimenti io ti metto in una condizione di difficoltà”. No Stato, invece sei tu mi devi dire come spendi i miei soldi che ti pago con le tasse, perché tu puoi controllare la mia attività, ma io come faccio a controllare la tua? E’ nostra intenzione collaborare con lo Stato e creare un sistema di economia autonoma, la cosiddetta “economia solidale”. Se oggi io ho cura del mio bambino disabile, mi chiedo, domani quando non ci sarò più che ne sarà del bambino? E’ questo il grande punto interrogativo. Abbiamo cercato di far risalire il tutto ad una legge di stato del 2016 denominata “dopo di noi”, una legge che mira a far si che un bambino non autosufficiente, una volta cresciuto, un giorno diventi autonomo. E’ nostra intenzione sviluppare un progetto in una sorta di villaggio, dove potranno convivere i genitori con i loro figli disabili e in questo contesto, giorno dopo giorno, il giovane crescendo, potrà diventare autonomo. Vorremmo creare 200 villaggi in tutta la penisola italiana, che ospiteranno dalle 40 alle 100 famiglie che saranno pure poche rispetto alle reali esigenze di tutto il territorio italiano in fatto di disabilità. Tutta questa organizzazione richiederà una forza lavoro enorme, perché occorreranno oltre ai professionisti sanitari, assistenti e docenti, che insegneranno arti e mestieri. Il villaggio sarà costituito da ambienti confortevoli dove poter fare soggiornare anche le famiglie, poiché è notorio che un bambino disabile senza la sua famiglia non potrà mai acquisire la consapevolezza di diventare autonomo. Nel progetto all’interno di questo villaggio, saranno presenti due settori importanti. Ci sarà un’area dedicata alla diagnostica e alla terapia dove un’ equipe di professionisti specializzati, si dedicherà all’assistenza da un punto di vista sanitario. In ogni villaggio inoltre, grande importanza rivestirà anche il settore didattico. A tale scopo saranno organizzati dei corsi, dove si insegnerà ai ragazzi alcune specifiche attività di arti e mestieri . L’obiettivo finale è che un giorno questi ragazzi dovranno arrivare ad essere autonomi e in grado ad esempio di fare l’agricoltore, i dolci, il pane, l’elettricista, l’idraulico. Questo progetto riveste grande importanza sotto aspetto sociale ed oltre ad essere solidale e costruttivo è anche in grado di produrre economia. Tutto il raccolto che i ragazzi riusciranno a ricavare, nel terreno dedicato all’agricoltura, come frutta verdura ed ortaggi, potrà poi essere venduto a Km zero e costituirà un introito che servirà a sostenere il centro. Tutti i villaggi, inoltre, utilizzeranno le leggi sulla Comunità energetica dedita allo sfruttamento delle fonti rinnovabili.
Dott. Ricciardelli, entro breve sarà organizzato un importante evento, di cosa si tratta?
Si, il prossimo 25 giugno a Roma si svolgerà un importante evento presso l’Hotel Relais Castrum a Boccea organizzato dalla Fondazione che io presiedo, quindi io sarò l’organizzatore e il Presidente dell’evento. Il Dott. Ruggiero invece sarà il Regista per la parte scenografica e preparatoria dei servizi. Nella Sala Cavalieri dell’Hotel si svolgerà la presentazione del progetto e si effettueranno circa 20 premiazioni con le consegne dell’attestato di merito denominato “Fori Imperiali”. Lo riceveranno coloro che nella loro vita hanno dimostrato una certa sensibilità verso il sociale o attraverso la comunicazione o attraverso cooperazioni di solidarietà e beneficenza.
Grazie della sua disponibilità e gentilezza dott. Maurizio Ricciardelli
Rino R. Sortino
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