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Fabrizio e la favola di Fiori: una vita dedicata alla musica


Ci sono artisti che hanno dedicato tutta la loro vita alla musica, che è stata la fedele compagna della  loro esistenza. Fabrizio Fiori, meglio conosciuto  con il  nome d’arte Fabrizio e la Favola di Fiori è  bassista e polistrumentista e da sempre ha la musica nel sangue. Dopo essersi  diplomato in Contrabbasso al Conservatorio di S.Cecilia di Roma nel 1991, ha ottenuto  una serie di soddisfazioni nell’arco della sua carriera. Lo abbiamo incontrato per conoscerlo più da vicino.

Fabrizio e la favola di Fiori, ci puoi raccontare com’è nata questa tua vocazione per la musica?

Da ragazzo ed era  il 1980,  mi divertivo a  far finta  di suonare  con un fustino di detersivo con degli elastici tirati  sopra per fare finta di suonare con la chitarra. In seguito  chiesi ai miei genitori di regalarmi  una vera chitarra perché mi era venuta voglia di suonarla sul serio, pertanto  spinto dalla passione,  alle scuole medie mi divertivo a suonarla  insieme ad un  amico  Alessandro, (che trent’anni dopo sarebbe diventato Alex  Britti) che faceva sopratutto  Bennato, mentre a me piacevano  di più i Pooh. Ad un certo punto i miei genitori decisero di mandarmi al Conservatorio,  dove riuscii a conseguire il diploma di Santa Cecilia in Contrabbasso.  E’ stato a quel punto che cominciai ad avere le prima opportunità professionali: sono diventato il contra bassista di Amedeo Minghi,  di seguito collaborai  con Renato Zero, con il maestro Pregadio, il Maestro Serio, con Riccardo Cocciante, Max Pezzali e tante altri personaggi tra cui anche l’artista Dado.

Fabrizio sei  nello stesso tempo musicista, cantante e compositore. Riesci a fare ogni cosa con lo stesso entusiasmo?

Io mi considero soprattutto un musicista e nell’arco della mia carriera  ho composto  tante  musiche strumentali,  sonorizzazioni, musiche di colonne sonore, musiche da camera e da orchestra sinfonica. Dal momento che sono sempre stato un  appassionato di musica italiana,  la canzone la si considera  completa quando c’è anche un bel testo.  Un giorno si fece strada in me l’idea  di  diventare  anche cantautore. Io sono sempre stato un fan dei Pooh  ma ho  sempre apprezzato  anche altri grandi  artisti della musica leggera italiana, così  spronato dal loro esempio, iniziai a scrivere testi e musiche. Con il passare degli anni sono diventato  sempre più esperto  ed oggi  con  grande facilità riesco a inserire  nelle strofe musicali, le rime  e le parole giuste. Ormai sono 42 anni che compongo musica e di canzoni ne ho fatte più di 400.

Ci puoi ricordare gli strumenti che suoni?

Il primo amore è stato la chitarra che portavo  in ogni occasione  in vacanza,  inoltre ero uno dei tanti ragazzi  che si soffermava a suonare  sui prati con le ragazze. In quel periodo mi avvicinai  al basso elettrico perchè ha più o meno le stesse corde. Dopo aver  conseguito il diploma  di Contrabbasso a Santa Cecilia, ho studiato e sono diventato anche violoncellista, tastierista e pianista per poter comporre al meglio le canzoni. In seguito all’età di circa 25 anni,  ho appreso anche a fare il batterista e ultimamente anche l’ukulele è diventato parte del mio bagaglio artistico.

Qual è il genere musicale che preferisci fare?

Ho scritto e cantato canzoni di tutti i generi , anche  cori  per bambini e  canti di Natale, ma  lo stile che preferisco  maggiormente è il cosiddetto  pop ironico italiano.  A mio  parere   la melodia è importantissima  mentre  il testo  ricalca le sensazioni che  vivo nel  momento e le esperienze che mi  riserva  la vita.  Io penso di fare delle canzoni molto orecchiabili, perché una volta che ti si attaccano all’orecchio riesci a canticchiarle subito e  la melodia è una cosa importantissima all’interno  di una canzone. Il testo è importante ma se poi non ti resta da fischiettare nulla, il testo  lo si dimentica presto. Quando scrivo e compongo  il  pop italiano lo faccio in modo  ironico, in quanto  mi sento una persona solare e scherzosa e questo traspare in ogni occasione. Mi piace far sorridere le persone, quindi  c’è sempre quel minimo di ironia  velata o dichiarata nei miei testi.

Perché oggi si creano canzoni testi e melodie di stile differente rispetto a quelli di un tempo?

Credo che la tecnologia abbia avuto un grosso ruolo in questo ambito, ma sopratutto  negativo.  Fino a qualche anno fa un musicista doveva suonare bene uno strumento e comporre una melodia, così si dimostrava all’altezza della situazione, invece  negli ultimi anni  molti ragazzi non sanno suonare nulla.  Si limitano ad accendere  il pc, scaricano da internet una piccola base, ci mettono sopra delle frasi, e nasce uno stile ad esempio  il rep o la trap.  In questo modo  possono fare musica un po’ tutti, anche quelli non  sorretti  da una  vera e propria vena artistica. Un tempo noi artisti ci dovevamo attenere ad un copione, dovevamo fare intermezzo, strofa, ritornello, introduzione e un assolo di chitarra che fosse veramente melodico e orecchiabile. Adesso pare che non  siano più necessarie queste prerogative  nei testi musicali, non so se sia un bene o un male, forse è l’evoluzione della musica che è cambiata,  ma io sono ancora attaccato alla vecchia scuola dove nelle canzoni  era necessaria  la strofa e  il ritornello, nell’ambito di  musiche melodiche ed orecchiabili.

Fabrizio  quali sono i tuoi   prossimi  progetti ?

Sta per uscire il mio nuovo singolo dal titolo   “Quore e Battiquore” scritto per differenziarsi con la q di quadro.  Dopo aver peregrinato per 40 anni tra  vari produttori, finalmente ne ho conosciuto uno molto valido, Tony Riggi, che  ha saputo  consigliarmi  artisticamente  e che vuole cantare con me, come lo ha fatto in  “Quore e Battiquore” . Questo pezzo musicale,  oltre  ad essere ascoltato nelle consuete piattaforme musicali, sarà la sigla di una trasmissione televisiva  calcistica.  E’ stata importante  la partecipazione  con alcune frasi cantate nel testo, sia di Dado che del  comico Serra,  per  condividere con più persone un’idea.  A settembre ottobre invece,  è prevista  l’uscita  del  mio secondo singolo, meno estivo ma più riflessivo e di conseguenza meno ballabile.  Nello stesso periodo  uscirà anche un LP che racchiuderà il meglio delle canzoni  create da me  nei miei quaranta anni di vita artistica e  questo lo considero un riconoscimento importante per la mia carriera.

Grazie Fabrizio e la favola di Fiori e in bocca al lupo.

 

Rino R. Sortino

 


Commenti (5)

  1. Alessandra Camoli

    Ciao Fabrizio BRAVOOO…… COMPLIMENTImolto bella e orecchiabile la tua nuova canzone aspetto la prossima

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  2. Sofia

    Dai Fabrizio …ti auguro un grande in bocca a lupo ….hai tutte le carte per riuscire….sei bravissimo…. 💋

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