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Tiziana Raciti, una cantante coinvolgente


Tiziana Raciti è una cantante siciliana dalla voce possente e profonda, originaria della provincia di Siracusa. Nell’isola c’è una tradizione canora notevole e Tiziana ne è una degna rappresentante. L’artista  ha ricevuto nell’arco della sua carriera diversi  premi e riconoscimenti,  tra i quali  nel corrente anno,  il premio “Cartagine”  dov’ è scritto nella motivazione  “in virtù dei meriti acquisiti, per i quali rappresenta uno dei massimi e più noti esponenti, sia in Italia che all’estero” . Tiziana di carattere solare e predisposta al dialogo, l’abbiamo incontrata per conoscerla più da vicino.

Tiziana Raciti com’è sorta questa passione per il canto?

Io canto da quando ero bambina, ho cominciato dall’età di cinque sei anni  e mio madre vedendo che avevo questa forte predisposizione per il canto, mi ha incitato a iscrivermi a dei festival canori. Ho cominciato con i festival locali del paese Priolo Gargallo in provincia di Siracusa. C’era un maestro, che organizzava  dei festival per i bambini ed è stato lui l’artefice, perché è grazie a lui che noi bambini predisposti  al canto, potevamo prendere padronanza con il palco e metterci a confronto con il pubblico. Quella è stata come una scuola, perché ci ha formati fin da piccoli ad avere l’approccio giusto con il pubblico e ci ha aiutati ad avere sicurezza e padronanza di noi stessi.  Essendo così piccola, ovviamente dovevo essere seguita ed io ho avuto la fortuna di avere  genitori  encomiabili e mio padre è stato il mio più grande sostenitore. Ricordo che all’età di dodici anni mi portò ad Ariccia al festival degli sconosciuti, dove venni accolta  da Teddy  Reno e Rita Pavone, grandi artisti che poi chiesero a mio padre se potevo restare  a Roma perché vedevano che avevo delle spiccate doti. Ovviamente i miei genitori dal momento che ero  troppo piccola non acconsentirono a questa richiesta. Continuai sempre a cantare e poi a diciotto anni andai anche a fare un provino da Boncompagni  da “Non è la Rai”  a Cinecitta e anche li mi chiesero di rimanere. Mi piaceva molto quella trasmissione dove le ragazze potevano cantare e ballare, però i miei genitori si dimostrarono irremovibili e mi consigliarono prima di ogni cosa di  finire la scuola e così feci. A vent’anni  partecipai alle selezioni regionali per “una Voce per Sanremo” a Messina,  un concorso che abbracciava circa 200 cantanti in tutta la Sicilia e dopo aver fatto tutte le fasi, vinsi le Regionali. In questo modo ebbi la grande soddisfazione di andare a Sanremo che avevo vent’anni, dove rappresentavo la Sicilia. “Una Voce per Sanremo”  avrebbe poi dato la possibilità di arrivare alle nuove proposte, quindi una volta arrivata a Sanremo, feci la mia esibizione, davanti ad una  giuria di grandi personaggi.

Qual è il tuo genere musicale?

Pop, melodico, Rock, io canto un po’ di tutto, non ho un genere fisso. Faccio molto bene i brani di Liza Minnelli ad esempio così come  quelli di Whitney  Houston cantati in inglese. Durante gli anni anni ho realizzato e inciso delle Cover che si effettuavano nella mia zona, di Lucio Dalla e  Mia Martini. Ormai in tanti mi apprezzano così mi chiamano a cantare in varie parti della Sicilia,  sicuramente quando fai due ore di spettacolo, devi avere un repertorio molto vasto, così anche io ho il mio, personalizzato. Ho inciso anche un inedito che si chiama “la favola di Arianna” scritto per me da Claudio Zilli e i miei brani si trovano in tutti i digital store. Mi chiamano anche nelle ospitate e nelle feste padronali, recentemente c’è stato al mio paese il concerto di Arisa, e il Sindaco di Priolo mi ha gentilmente concesso di aprire lo spettacolo. Quest’anno ho vinto diversi  premi, e da quando sono venuta qui a Roma e cantato a Gold tv,  mi sono fatta conoscere. Le mie esibizioni  che sono state condivise sui social, hanno ottenuto grande successo, sono arrivata a 20.000 socializzazioni per la mia performance della canzone  “Maledetta primavera”. Sono stata notata e mi hanno insignita per “il premio Cartagine” con la motivazione che negli ultimi due anni avevo dato molto nell’ambito della musica. Al premio “Colosseo d’oro”oltre a vincere  il premio nella Sezione Musica, ho avuto l’opportunità di conoscere  la bravissima Gisela Josefina Lopez, la quale dopo qualche giorno mi ha chiamata per una proposta musicale,quella  di interpretare il brano “Run run run”  in inglese. La musica è di Giovanni Caruso, bravissimo musicista, con il testo scritto da lei stessa, Gisela Josefina Lopez. Una settimana dopo stavo già presso il loro studio ad incidere  il brano molto particolare, che dice, “guarda dentro di te per vedere la tua vera essenza”.

Il maestro Giovanni Caruso presente al colloquio ha aggiunto le seguenti dichiarazioni “Sono veramente felice di aver conosciuto Tiziana, perché oltre ad essere una ragazza simpaticissima è una professionista di livello. C’è stata immediatamente sintonia tra noi, oltre che dal punto di vista artistico. Noi appena abbiamo visto due suoi video, abbiamo pensato che questa era la persona giusta per incidere “run run run”.  Così con Tiziana c’è stato subito un ottimo rapporto professionale ed  umano, inoltre la canzone sembra essere fatta appositamente per lei. Abbiamo nel  cassetto qualche altra cosa adeguata alla voce di Tiziana, ma per il momento  ancora non possiamo rivelarlo”.

Quali sono i tuoi programmi futuri  Tiziana?

Oggi parto per la Sicilia ma presto ritornerò. Sarò presente come ospite ad un evento il 5 di novembre , al premio letterario ideato e  presentato da  Angelica Loredana Anton dove canterò il mio brano. Altri miei prossimi appuntamenti saranno ad Aprilia e  Fiuggi. In futuro mi auguro di poter  cantare un pezzo musicale  tutto mio, anche se io nasco più come interprete che come autrice di brani. Aspiro a sviluppare un progetto che sia all’altezza delle mie aspettative, per cercare di arrivare direttamente al cuore delle persone. La mia massima aspirazione è di riuscire a trasmettere al pubblico   la passione che ho dentro. Dedico le mie soddisfazioni in campo artistico  alla mia famiglia, soprattutto a mio padre, anche se adesso non c’è più e a mia mamma.  La mia gratitudine è per  entrambi, che mi hanno sempre sostenuto.

Rino R. Sortino


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